
recensione a cura di Mattia Passariello
Il 7 ottobre, per La Tempesta e Santeria e distribuito da Audioglobe in digitale, cd e vinile, è uscito “La Paura va via da sé se i pensieri brillano”, il nuovo album di Nada.
Per un atteso ritorno sulle scene, nulla di meglio che affidarsi al vestito buono – quest’ultimo, nel lavoro della cantautrice toscana è traslato musicalmente nel suono di John Parish, polistrumentista che ha dalla sua numerose collaborazioni di grido, da PJ Harvey agli Eels, senza contare Tracy Chapman e i Giant Sand.
Dal pop blues di In mezzo al mare, singolo scanzonato e leggero (riecheggiato poi da Sorridimi), Nada opta per un taglio netto passando senza territori di mezzo al dolore di Io ci sono, alla CSI-like Chi non ha, alla dissonanza (a dispetto del titolo) di Noi resteremo uniti e alla toccante Nada Yoga. Ma c’è spazio anche per il sarcasmo di Banane City e Tu non mi chiedi mai di me, per il ritmo intenso di Oscurità e quello sbarazzino di Un viaggio leggero.
Le atmosfere di Parish, nel complesso, si combinano armonicamente con l’alone ipnotico che permea i testi di Nada, cantante da sempre di “rottura”, ostile ai compromessi, immersa in un continuo processo di ricerca ed evoluzione stilistica. I dieci brani che formano lo scheletro dell’album sono le tappe di un viaggio di introspezione che proietta in musica un caleidoscopio di anime: spaventate, gioiose, desiderose d’amore. L’immediatezza dei testi, essenziale al punto da rasentare lo scarno, ci mette a stretto contatto con un calderone di sfumature emozionali, come una bruciante scottatura, quasi uno shock nel sonno. Un ulteriore regalo di una carriera eccezionalmente prolifica e multiforme.
Tracklist:
- In mezzo al mare
- Io ci sono
- Sorridimi
- Chi non ha
- Banane city
- Noi resteremo uniti
- Un viaggio leggero
- Oscurità
- Nada yoga
- Tu non mi chiedi mai di me