
Rubrica a cura di Vito D’addesa
Nel primo mercoledì di agosto ritorniamo a parlare di Paolo Sorrentino e, nello specifico, nei suoi più importanti lavori per la televisione, The Young Pope e The New Pope.
Le serie non sono ispirate a fatti reali, ma sono frutto della mente del regista napoletano, che mette in scena la sua infinita immaginazione. Anche se alcuni fatti che avvengono nelle 2 serie potrebbero tranquillamente essere molto vicini alla realtà.

Sia in “The Young Pope” che in “The New Pope” le vicende ruotano intorno al papa, o meglio i papi che si susseguono. Il tutto è farcito da storie di corruzione, sesso, pedofilia, assassini, omofobia… insomma, tutte cose che ci si immagina avvengano in Vaticano, più o meno…
Lo Young Pope è interpretato da Jude Law, mentre il New Pope è interpretato da John Malkovich. Entrambi hanno fatto un lavoro incredibile, riuscendo ad essere credibili, anche di frante ai deliri che presentava la trama / non trama di Sorrentino. Lenny Belardo e John Brannox, rispettivamente Law e Malkovich, l’uno con la sua bellezza e l’altro con la sua eleganza, sono i veri protagonisti, cui si affianca il personaggio del Segretario di Stato Vaticano cardinale Angelo Voiello, con la sua furbizia e le sue macchinazioni, interpretato superbamente da Silvio Orlando.

A parte la regia e la sceneggiatura, che sono le classiche di Paolo sorrentino, formidabile è la fotografia di Luca Bigazzi, che collabora con Sorrentino dai tempi di “Le conseguenze dell’amore”. Per il lavoro fatto in “The Young Pope”, il direttore della fotografia milanese ricevette una nomination agli Emmy.
“The Young Pope” si tratta dell’unica serie TV italiana ad essere stata candidata agli Emmy e ai Golden globe.

La colonna sonora è certamente uno dei punti di forza della serie tv. I brani originali sono stati composti da Lele Marchitelli, che aveva già collaborato con Sorrentino per “La grande bellezza” e “Loro”. Oltretutto la colonna sonora è farcita da molti brani noti, rock e non, come piace al regista napoletano.
La sigla iniziale è fondamentale per entrare nel mood della serie, è girata con cura e le canzoni utilizzate sono azzeccate. Per la sigla della prima serie abbiamo “All Along The Watchtower” di Bod Dylan nella versione di Devlin e per la sigla della seconda serie “Good Time Girl” dei Sofi Tukker e Charlie Barker. “All Along The Watchtower” è stata utilizzata anche nelle ultime puntate della seconda serie, ma con una sigla diversa dalla prima.
Di seguito vi propongo la sigla della prima serie e le due sigle della seconda serie:
The Young Pope
The New Pope #1
The New Pope #2